Siamo appena all’inizio del nuovo anno e già registriamo, su tutti i luoghi di produzione,
uffici postali in testa, un clima da ultima spiaggia.
Ovunque si respira aria di tempesta e si moltiplicano le sollecitazioni commerciali della
dirigenza aziendale verso Quadri, Specialisti, Sportellisti.
La parola d’ordine è ormai “qui si fa l’Italia o si muore”. Alternative: nessuna.
Ora, che si viva un momento difficile, complicato da un contesto esterno ed interno non
favorevole è sotto gli occhi di tutti.
Soprattutto dei Lavoratori, che hanno (da tempo) ben compreso la situazione complessiva
in azienda e la china (pericolosissima) imboccata, causata da strategie poco accorte, da interventi
sicuramente tardivi, da riorganizzazioni per molti versi sbagliate poiché accentuano la sensazione
di chiusura anziché di reazione, di insufficiente capacità organizzativa e commerciale proiettata nel
medio termine.
Che la “soluzione” ai cali, alle emorragie, all’aggressione di una concorrenza bancaria
scesa, ormai, sul nostro stesso terreno (con rapporti qualità/prezzo dei prodotti offerti più che
competitivi) figli di evidenti errori manageriali negli indirizzi, nella gestione, nella visione strategica
commerciale, sia quella di “stressare” ancor di più la già stressata macchina degli uffici postali,
crediamo sia troppo semplicistico ed assolutamente insufficiente.
Non scaricate sui Lavoratori responsabilità che vi appartengono!
I lavoratori degli UP, ormai avvezzi a certi sistemi aziendali, basati sulle pressioni
commerciali, che accettano, pure, se misurate, coerenti e complementari ad una strategia
complessiva di supporto alla vendita, non hanno mai fatto mancare il loro apporto e la loro
professionalità.
E lo continuano a fare, tra mille difficoltà.
Difficoltà che troppo spesso ci creiamo anche in azienda.
La quantità di telefonate, di sollecitazioni, di riunioni senza soluzione di continuità,(fuori da
regole contrattuali) a poche settimane dall’inizio dell’anno, però sconcertano e, riteniamo,
demotivino. A volte spaventano.
I lavoratori hanno, soprattutto, bisogno di mezzi, di indirizzi chiari, di strategie, di
obiettivi fattibili.
Pensare di dover convivere con tali, insopportabili, pressioni l’intero 2012, che sappiamo
già difficile ed impegnativo, ribadiamo, allarma e mette paura.
In questi giorni è stata inviata ai DUP una missiva di richiamo per il mancato
raggiungimento dell’ obiettivo “PRIMO SCATTO 30 e 31 Gennaio”: la riteniamo una
provocazione, offensiva e mortificante, oltre che demotivante per i collaboratori. Ne
chiediamo pertanto l’immediata revoca auspicando invece, per il futuro, un metodo di
‘’comunicazione’’ improntato all’etica e al rispetto della dignità dei lavoratori .
Meno pressioni e più condivisione. Meno riunioni e più mezzi. Meno telefonate e migliori
strumenti. Meno minacce e strategie più chiare.
Il problema, se fosse sfuggito, sta quasi sempre a monte, mai a valle.
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
GIUSEPPE LANZAFAME
Pressioni commerciali UP Retail e Impresa
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