La rinnovata esigenza di sviluppo degli “asset” che dovranno puntare, secondo l’Azienda,
sul potenziamento delle attività attraverso una maggiore efficienza ed efficacia dei processi
organizzativi evidentemente non passa, in Sicilia, attraverso un adeguato riequilibrio delle risorse
nel settore front end nel Mercato Privati.
L’ambiziosa riorganizzazione che ha preso il via con un “pacchetto” di progetti che
dovrebbero assicurare il raggiungimento di obiettivi di sviluppo, in fatti, non tengono conto della
fondata insufficienza di risorse che, dal nostro punto di vista, devono ricoprire un ruolo di forte
centralità rispetto al conseguimento di qualsivoglia risultato.
La rimodulazione dei Doppi Turni in molti Uffici Postali, l’apertura di nuovi, non trova
riscontro con il contingente di risorse applicate alla sportelleria, penalizzate sempre più da
centinaia di esodi (naturali e incentivati), da migrazioni verso settori commerciali con un
eccessivo sfiancamento fisico, stroncato e logorato dalle pressioni sempre più crescenti e sempre
più insostenibili.
I recenti inserimenti di risorse riferite all’accordo mp di luglio che, dai servizi postali,
sono transitate verso la sportelleria ( in Sicilia appena 18 in agosto e 10 nella seconda fase entro
dicembre) non possono in alcun modo soddisfare le carenze che, per essere accertate, basterebbe
una semplice verifica di ciò che accade giornalmente all’interno degli Uffici Postali siciliani. La
continua e discrezionale movimentazione di risorse e l’uso nell’erogazione dello straordinario non
possono certamente supplire alle carenza strutturali, semmai contribuire ad accrescere il disagio
tra i lavoratori, con gravose ricadute sulla qualità dei servizi offerti.
Ecco perché ribadiamo che, in Sicilia, occorra inserire un numero di risorse adeguato alle
reali esigenze che non trovano soddisfazione rispetto ai ‘’numeri’’ fin qui comunicati
dall’azienda, tenuto conto anche di un contesto economico e sociale di forte criticità.
Girarsi indietro e far finta di non vedere è atto di colpevole mancanza di lungimiranza di
un’Azienda che dovrebbe sostenere la progettualità con adeguate e solide basi ed invece “scarica”
sulla categoria tutti gli effetti negativi di un piano finalizzato ad un ipotetico rilancio dei servizi,
irraggiungibile in tali condizioni.
Ancora una volta, assistiamo ad una manovra di riqualificazione dei servizi che si
tenta di far ricadere per intero sulle spalle dei lavoratori, senza i quali, lo ribadiamo, non
sarà possibile ottenere alcun risultato, ne immediato ne futuro.
L’assenza di un tangibile riscontro costringerà la scrivente ad indire lo stato di agitazione
della categoria. L’occasione è propizia per porgere distinti saluti.
Palermo, 15.10.2009 Il Segretario Regionale SLP-CISL
(Giuseppe Lanzafame)
CARENZA OPERATORI DI SPORTELLO
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