La gestione delle ferie, in Poste Italiane, è sempre stata complicata. Spesso mal gestita, soprattutto, per una pessima
organizzazione e pianificazione delle stesse.
Quando, però, si arriva al punto che un diritto dei Lavoratori viene scambiato per una partita contabile, un costo del
conto economico aziendale e null’altro, ecco che tutte le distorsioni, le aberrazioni, le contraddizioni nelle quali si dibatte, senza
soluzione di continuità, questa Azienda vengono prepotentemente fuori offrendo, agli occhi dell’opinione pubblica, dei Lavoratori, dei
clienti lo stato di degrado estremo dei servizi, della qualità offerta (predicata, ma mai praticata), dell’abbandono nel quale
sopravvivono ormai tutte le ramificazioni aziendali: Uffici Postali, Recapito, CMP, Staff.
L’indecoroso spettacolo che stiamo offrendo, nell’ultimo scorcio d’anno, ai clienti che tentano di fruire degli
uffici postali per il pagamento dell’IMU è sotto gli occhi di tutti: sportelli desolatamente vuoti dinnanzi a folle inferocite.
Le zone di recapito sono, volutamente, non coperte per più e più giorni, con giacenze che si accumulano in uno dei
pochi periodi dell’anno nel quale servirebbe, invece, una presenza massiccia del personale.
I CMP che accumulano giacenze di pacchi e corrispondenza, ferma per giorni e giorni, a causa degli “esodi forzati”
di decine di Lavoratori posti in ferie d’ufficio.
Gli staff costretti a smaltire le ferie….lavorando in ufficio o smaltendo ‘’pratiche’’ da casa.
Dove sta l’etica? Dov’è la qualità? Come si pensa di riconquistare quote di mercato su Pacchi, Corrispondenza,
Impresa? Attraverso l’indecorosa qualità che stiamo offrendo?
Come invogliamo le persone a “lasciare la banca” per servirsi dei nostri sportelli, impressionandoli con qualche ora
di attesa ? Se va bene…
Questa conduzione delle persone, delle ferie, dei servizi sta diventando devastante anche per gli stessi conti
aziendali.
Si preferisce immolare sull’altare del risparmio “fittizio ed immediato” un patrimonio di credibilità, di qualità (da
migliorare e, non già, da azzerare), conquistato duramente negli anni piuttosto che cercare e trovare un, necessario, punto d’equilibrio
tra le esigenze Aziendali, quelle dei Lavoratori e quelle dei Clienti. Un patrimonio che stiamo drasticamente depauperando e che ci
porterà, inevitabilmente, ad una ulteriore contrazione dei clienti e dei ricavi.
‘’ I CLIENTI ‘’FUGGONO’’DAI NOSTRI SERVIZI E LA CISL E’ PREOCCUPATA PER IL FUTURO DEI LAVORATORI ’’ !
Senza considerare che la “furia estremistica” abbattutasi sui Lavoratori, per quanto riguarda le ferie residue negli
ultimi mesi, supera abbondantemente ogni regola contrattuale, etica e morale.
Le ferie sono (e rimangono) un diritto del Lavoratore, che ne deve fruire secondo le necessità personali al fine di
garantirgli il giusto, necessario, benessere psico-fisico.
Questa O.S., nel prendere atto dell’attuale quadro, sulle ferie imposte, sui servizi, sul bassissimo livello di qualità
percepito dai nostri clienti, determinato da stolte e rimarchevoli decisioni aziendali, sollecita,ancora una volta, le strutture aziendali in
indirizzo ad avviare un immediato confronto sulle tematiche in questione, affinchè si avviino, procedure, attività ed iniziative, che,
sull’argomento, risultino rispettose delle regole concordate e sottoscritte, oltrechè garanti di una qualità dei servizi che, oggi,
rappresenta la sola garanzia per la sopravvivenza di questa azienda.
Palermo 17.12.2012 IL SEGRETARIO REGIONALE SLP CISL
(Giuseppe Lanzafame)
Ferie e Qualità dei servizi finanziari e postali
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