Il progetto lanciato dall’Azienda sulla riorganizzazione del recapito nei prossimi tre anni,
evidentemente, distrae e pone in secondo piano le esigenze del momento, che riteniamo essere di
pari interesse e rilevanza proprio in vista degli scenari futuri che si prefigurano.
Nessun obiettivo può essere raggiunto se non si pongono robuste basi propedeutiche che non
possono e non devono essere svilite, in questo caso, dalle forti criticità che oggi si rimarcano
diffusamente, nei Centri di recapito di tutta la regione.
Concentrarsi sul domani senza guardare al presente rischia di compromettere
irreversibilmente i piani futuri peraltro ancora oggetto di profonda analisi e quindi di trattativa con
le OO. SS.
Malgrado ci si affanni, in Azienda, a dichiarare presunti cali dei volumi in molti Centri non si
riesce a smaltire la corrispondenza: decine e decine sono le zone non servite che vengono
quotidianamente “abbinate” ben oltre il limite di ore stabilite dall’accordo. Questo anche per effetto
della mancata assunzione di risorse CTD, il cui ultimo e già insufficiente contingente ha lasciato il
servizio con il mese di settembre.
Le giacenze di prodotto non lavorato, nei Centri, si accentua ogni giorno di più e non
scorgiamo segnali che lasciano intravedere una chiara volontà di fronteggiare con adeguati
interventi uno status di cronica ed eterna emergenza.
Si ricomincia, semmai si erano concluse, con le gestioni improvvisate e spesso anarchiche,
regole calpestate e intimidazioni più o meno velate; clima sempre più invivibile e conflittuale a
discapito ovviamente della categoria e della stessa qualità dei servizi.
Gli ultimi accordi che l’Azienda ha sottoscritto, nel merito, prevedono precisi strumenti che
non vengono però utilizzati e messi in atto. Ci chiediamo se l’Azienda, questi accordi, li ha già
risposti nel dimenticatoio o sono ancora vigenti. Perché non si continuano ad applicare? Forse
l’Azienda ha già tirato i remi in barca? La categoria è stanca e sempre più mortificata, vittima
incolpevole di un modello che da anni produce solo danni che, ogni giorno di più, appaiono
irreparabili.
Siamo attenti, e lo saremo sempre, alle necessità che il difficile momento esige e proprio per
questo non possiamo non evidenziare l’attuale irresponsabile e superficiale posizione aziendale
rispetto a una questione fortemente determinante per il futuro dell’Azienda e di migliaia di
lavoratori ma, il perdurare di siffatta condizione di immobilismo, tirar a campare, appiattimento su
queste posizioni, ci costringerà ad attuare iniziative a garanzia dei diritti e degli accordi sottoscritti.
PALERMO, 9.10.2009 IL SEGRETARIO REGIONALE SLP CISL
G.LANZAFAME
CARENZA DI PORTALETTERE
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